Ghetto Italia. I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento, Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano
Fandango edizioni, collana: Documenti, 2015, ISBN: 9788860444820

E mi domando cosa siamo, noi, se mangiando un mandarino, a tavola, d’inverno, non sentiamo il sapore amaro della prigionia.

Una frase forte, che fa, o almeno dovrebbe far riflettere, questa che si legge nella quarta di copertina del libro inchiesta Ghetto Italia: I braccianti stranieri tra caporalato e sfruttamento. Gli autori, Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano, ci accompagnano in un viaggio attraverso un Paese che non vuole vedere cosa succede realmente.
Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Calabria e Sicilia, ma anche regioni del nord come Piemonte e Lombardia.

Il libro analizza la tremenda situazione dei braccianti stranieri nelle campagne italiane, sfruttati, sottopagati e a cui non viene riconosciuto nessun diritto e nessuna dignità. Un sistema collaudato e ben organizzato su cui poggia gran parte dell’agroalimentare del nostro Paese.

Gli autori raccolgono le testimonianze dirette nei ghetti, tracciano le fila di quella che ricostruiscono come una rete ben organizzata che vede movimenti di lavoratori (se così si possono chiamare) tra le varie regioni a seconda delle stagioni e dei raccolti. Un sistema che rende moltissimo agli sfruttatori: bisogna pagare per ogni cosa, trasporto, cibo, acqua, sistemazione.

Un libro intenso, che raccoglie voci e restituisce immagini della vita dei braccianti. Avanzo nella lettura e pagina dopo pagina mi vergogno. Mi vergogno perché mentre da Bologna torno nella mia Puglia per le vacanze estive, diretta sulle spiagge del Gargano, vedo alcune delle cose che sto leggendo: vedo quei camion di pomodori, vedo quelle persone piegate nei campi sotto al sole, a 40 gradi. So che quei pomodori che arrivano sulla mia tavola sono frutto della fatica, della sofferenza e dello sfruttamento. Lo so, ma fingo di non saperlo, ci penso un attimo e poi basta, perché è più facile così; lo so, ma intanto penso che non ci posso fare granché, e giro la testa, fingo di non vedere. E invece forse qualcosa possiamo farla. Possiamo iniziare ad informarci, leggendo questo libro per esempio, in modo che sia più difficile volgere lo sguardo altrove e dire “non ci eravamo accorti di niente”.

Ghetto Italia non ci dà più scuse, ci toglie ogni alibi.
Sperando che questo possa servire a cambiare davvero le cose.

Puoi acquistare Ghetto Italia, qui. Anche in formato Kindle.