Site icon MOSTRI SELVAGGI

Selvaggia

Selvaggia - Emily Hughes - Settenove

Selvaggia, Emily Hughes
Settenove edizioni, 2015, Titolo originale: Wild, ISBN: 9788898947102

L’idea di una storia sui bambini selvaggi allevati dagli animali nel bosco non è propriamente nuova, fatti del genere hanno sempre suscitato interesse e curiosità e stimolato la fantasia di scrittori e registi, basti pensare a Mowgli e Il libro della giungla o a Il ragazzo selvaggio di Truffaut, tanto per fare qualche esempio.
Di nuovo, c’è che si tratta di una femmina: una bambina selvatica.

A Selvaggia è dunque dedicato questo albo, illustrato da una giovane Emily Hughes e accompagnato da pochissime parole, quasi didascaliche.

Selvaggia sembra una bestiolina cui si siano sviluppati i sensi: ha due enormi occhi estremamente espressivi, canini prominenti da affondare nel cibo e da usare nei turbolenti giochi con le volpi e lunghi capelli verde sirena che le fanno da vestito, aggrovigliatissimi.

Le illustrazioni, fitte di una vegetazione ricca e rigogliosa, ricordano la pittura naïf, ma dove lì le belve feroci si univano al racconto favoloso finanche allucinato, qui sono belve gentili in un racconto fantastico per bambini.
Non stupisce scoprire che l’autrice ha trascorso l’infanzia alle Hawaii, isole dalla natura prorompente dove è facile immaginare per una bambina una vita libera e spensierata in contatto viscerale con la foresta e i suoi abitanti e in un ambiente naturale la cui pienezza di immagini e colori deve esserlesi profondamente impressa.

Selvaggia si trova molto bene lì dov’è, è felice, gracchia con gli uccelli, va a caccia di salmoni con gli orsi, dorme beata cullata dai suoi capelli ai piedi di un albero condiviso col gufo e lo scoiattolo.

Ma un brutto giorno, come in tutte le fiabe, sopraggiunge qualcosa a mettere fine all’idillio.

Una tagliola le stringe i capelli e la fa prigioniera dei cacciatori, che non si aspettano di catturare una creatura così strana. Non è un granché come primo incontro con gli esseri umani, che non le piacciono affatto, perfino il loro cane è triste.
Selvaggia viene condotta in città, nella casa di un dottor psichiatra e della sua signora, una coppia decisamente inquietante.
Qui i disegni diventano più vuoti, sparisce la rassicurante pienezza della foresta. Selvaggia non capisce quel che le sta succedendo ma, quel che è peggio, non capisce proprio quello che le dicono le persone! E non sopporta di essere vestita, pettinata, educata e rinchiusa in una casa con strani giochi che non trova di nessuna utilità, se non quella di limarsi i denti!


Per fortuna anche in quella casa inospitale ci sono degli animali, un gattone sdegnoso e sempre arrabbiato e un cane dolce e malinconico, che con il suo arrivo, però, cominciano a stare meglio.

Quando la situazione diventa insopportabile, la natura selvaggia di Selvaggia prende il sopravvento: graffia, morde, dilania, rompe e distrugge tutta la casa con impeto ferino.
A veder quella disfatta, anche il dottor psichiatra capisce che, forse, ha sbagliato qualcosa e che la sua casa non è propriamente il posto più adatto per quella bestiola di bambina. Così, interdetto e stranito da tanta caparbietà, la guarda andar via.
Scortata dal cane e dal gatto, ormai amici inseparabili, Selvaggia prende la via del bosco e ritorna a essere una piccola Eva nel giardino dell’Eden.

Un albo da gustarsi con attenzione piano piano, disegno dopo disegno, perdendosi nella ricchezza dei particolari delle illustrazioni, tra fiori, funghi, piante e bestiole del bosco, tra gli oggetti curiosi e un po’ paurosi della casa del dottore e la signora, tra le espressioni di Selvaggia, ora scatenata, ora contenta, ora imbronciatissima.

Le poche parole, distillate, lasciano spazio alle divagazioni della fantasia di grandi e piccini indistintamente, fantasia che dilata lo spazio-tempo calandosi completamente nelle immagini… e mostrando in ogni momento quanto sia bella la libertà.

Puoi acquistare Selvaggia qui.

Exit mobile version