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2013

I disegni arrabbiati

di Italo Calvino e Giulia Orecchia, Mondadori, 2013, ISBN: 978-8804627197

| Nel 1977 tra i vincitori del premio Andersen c'era Italo Calvino, che fu premiato per una storia pubblicata sul Corriere dei piccoli. La storia si intitola I disegni arrabbiati e ha per protagonisti due bambini: Lodolinda e Federico. Il tempo della storia è un pomeriggio qualunque, e il teatro è racchiuso nelle quattro mura di una cameretta. Come spesso accade, i grandi escono e i bambini restano a casa, e così i genitori di Lodolinda lasciano la bambina per qualche ora in compagnia di Federico, figlio di amici. I due bambini non si piacciono molto, e l'antipatia reciproca è il pretesto per ingaggiare una battaglia a colpi di disegni.

Trilogia del Silo: Wool

Wool, Hugh Howey BUR Rizzoli, collana: bestBUR, 2015, prima edizione: Fabbri, 2013, ISBN: 978-8817080651 Finalmente un incubo distopico che toglie il fiato. In tutti i sensi. La fantascienza è piena di romanzi ambientati in scenari post-apocalittici. Ma pochi di questi libri hanno la potenza narrativa di Wool. In un futuro del quale non sappiamo niente, se non che l’aria è diventata tossica ed è in grado di uccidere quasi istantaneamente chiunque la respiri, i pochi esseri umani superstiti sopravvivono rinchiusi in un gigantesco silo sotterraneo. Quale tipo di catastrofe li abbia condotti lì, ci è ignoto.

Il cervello di mio padre

Il cervello di mio padre, Jonathan Franzen  Einaudi, Collana: Quanti, 2013, Traduzione di Silvia Pareschi, pp. 30, 1,99 €, ISBN 9788858407448 Franzen ci racconta la lotta del padre contro l’Alzheimer, ma non si limita a questo. Ci parla dell’importanza della memoria, del consolidamento dei ricordi, del modo in cui si forma l’architettura mentale sulla quale poggia la nostra stessa identità.

La biblioteca di Gould

Una collezione molto particolare La biblioteca di Gould, Bernard Quiriny L’orma editore, Collana: Kreuzville, 2013, pp.192, ISBN: 9788898038107 Non è un libro travolgente. Piuttosto, sconcertante. Certo, per gli amanti del genere, è spassoso. E lo è soprattutto per i cultori del libro e per i bibliolatri che Gould incarna. Dal punto di vista metaletterario il libro è un pozzo di citazioni di autori e di stili. Un’autocelebrazione consapevole e compiaciuta.

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