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Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2018

Hachiko, il cane che aspettava

Anche quest'anno in occasione della Children's Book Fair di Bologna sono stati annunciati i vincitori del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. Il vincitore nella categoria 6+ dell'edizione 2018 è un libro che racconta la storia incredibile, ma vera, del cane Hachiko, che per dieci anni, dal 1925 al 1935, ha aspettato fedelmente il ritorno del suo padrone alla stazione di Tokyo: è una storia molto nota, che ha già ispirato libri e film in passato.

Ragazzini che sembrano giganti | Io sono soltanto una bambina

Io sono soltanto una bambina svela, attraverso gli occhi di Hanna, tutto quello che gli adulti non vedono, o che preferiscono non vedere, delle vite dei bambini. Le loro necessità, i loro desideri, la loro sincerità al netto, ahìloro, della fretta che, tanto basta fermarsi un attimo e ammetterlo, una volta su due è la grande causa di ogni incomprensione. Sotto la lente Richter, che il primo libro lo scrisse che era ancora adolescente, pone soprattutto quanto dei più piccoli si sottovaluta. Perché, come semplifica il titolo, sono soltanto bambini. Cosa vuoi che capiscano. Ai bambini, invece, si può dire tutto.

Il grido del lupo

Secoli fa in Gran Bretagna c'erano i lupi. Si pensa che sull'isola si siano estinti durante il regno di Enrico VII, a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Erano altri tempi, la vita era più dura e i lupi facevano paura: in qualche secolo di caccia al lupo furono sterminati tutti. Le poche tracce della presenza dei lupi in Gran Bretagna sono rimaste solo nel folklore e in qualche pagina di letteratura antica. In un certo senso, Il grido del lupo di Melvin Burgess è una storia che inizia circa cinque secoli fa. C'è un branco di lupi che è sopravvissuto per secoli allo sterminio muovendosi nell'ombra, lontano dalle città e stando alla larga da pascoli e pollai.

Empatia batte darwinismo uno a zero

Avidi, egoriferiti, anaffettivi, meschini, bugiardi e maledettamente competitivi, devono fortunatamente scontare un amaro contrappasso: il figlio, che avevano generato solo per assicurarsi un erede a cui lasciare l'enorme patrimonio, è il loro esatto opposto. Il bambino si chiama Primo, nome che avevano scelto affinché nella vita primeggiasse. Nessuna adorazione per lui, però. Gli si rivolgono alternando indifferenza, disprezzo, scuotendo le teste e con appellativi tipo "Coso" o "moccioso". A Primo, ovviamente, di primeggiare non interessa nemmeno per distrazione.

Hotel Grande A

Hotel Grande A, Sjoerd Kuyper laNuovafrontiera junior, 2017, Tradotto da A. Patrucco Becchi, ISBN: 978-8898519392 Il vecchio registratore che Kos usa per tenere il suo diario vocale è un regalo di Walput, l'anziano cuoco dell'Hotel Grande A. Servirà al giovane Kos per mettere in ordine i pensieri e affrontare quelle che si riveleranno le due settimane più…

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