Jutta Richter ci svela la vita (che non scorgiamo) attraverso gli occhi dei bambini

Io sono soltanto una bambina, Jutta Richter
Beisler editore, 2016, Illustrazioni di Hildegard Müller, Traduzione di Bice Rinaldi, Titolo originale: Ich bin hier bloß das Kind, ISBN: 9788874590476

 

«Tanto i grandi fanno sempre tutto quello che vogliono. E io… beh, io sono soltanto una bambina».

Si chiudono più o meno tutti così i capitoli dell’ultimo romanzo per ragazzi di Jutta Richter, una delle più apprezzate autrici tedesche per l’infanzia.
Io sono soltanto una bambina svela, attraverso gli occhi di Hanna, tutto quello che gli adulti non vedono, o che preferiscono non vedere, delle vite dei bambini. Le loro necessità, i loro desideri, la loro sincerità al netto, ahìloro, della fretta che, tanto basta fermarsi un attimo e ammetterlo, una volta su due è la grande causa di ogni incomprensione.

Io sono soltanto una bambina di Jutta Richter (Beisler editore) Illustrazioni di Hildegard Müller 5

Sotto la lente Richter, che il primo libro lo scrisse che era ancora adolescente, pone soprattutto quanto dei più piccoli si sottovaluta. Perché, come semplifica il titolo, sono soltanto bambini. Cosa vuoi che capiscano.

Ai bambini, invece, si può dire tutto. Anche la Divina Commedia, direbbe il meraviglioso Renato Carpentieri dell’ultimo film di Gianni Amelio, La tenerezza.
La follia di una madre per Shakira magari no, ma ci tocca digerirla nell’ultimo capitolo (!) con Hanna, la protagonista di questa divertente cronaca di una piccola parentesi di vita, che riassume alla perfezione la reazione migliore da preferire in casi di onta da parente stretto: l’indifferente fischiettio.

«La mamma si comporta come una bambina capricciosa. Le persone tutt’intorno cominciano già a parlottare fra di loro. Meno male che sono allenata, io, a diventare invisibile! Mi piazzo dietro a Heberhard, così tutti pensano che faccio parte della famiglia dopo di noi».

Hanna, il cui vero nome è Johanna Maria Magdalena, è minuta proprio come mamma Ute. Insieme vivono con il papà numero due: Eberhard, un omone che, a differenza del papà numero uno, è presente e, basta non toccargli la sua motocicletta, affettuoso.

Pubblicato all’interno della collana “Il serpente a sonagli” della casa editrice Beisler, Io sono soltanto una bambina è il finalista che al Premio Strega Ragazzi e Ragazze 2018, nella categoria 6-10 anni, darà probabilmente più filo da torcere a L’università di Tuttomio di Fabrizio Silei.

Con un tono ironico, ma realista, l’autrice di Steinfurt tratteggia la quotidianità di questa famiglia strampalata – ma in fondo parecchio comune – appena trasferitasi in una nuova casa attraverso le gesta, narrate in prima persona, di una bambina solitaria e curiosa. Quasi fossero schizzi accennati su cartoncino, a dare un volto ai personaggi, nonna gattara compresa, ci pensa Hildegard Müller, illustratrice molto amata in Germania.

Io sono soltanto una bambina di Jutta Richter (Beisler editore) Illustrazioni di Hildegard Müller 6

Il gatto Dolce, desiderato e accolto con grande euforia, e Zoe, la nuova arrivata da New York che in un battibaleno diventa la migliore amica di Hanna, sono i due detonatori di felicità di una storia semplice, adatta per la linearità del linguaggio anche a un pubblico più piccolo di quello dichiarato dall’editore, e allo stesso tempo complicata viste le tematiche affrontate seppur lasciate sullo sfondo: il bullismo, i cliché di genere, una famiglia dalla composizione non tradizionale con un padre che scompare perché malinconico, una madre un po’ distratta, una seconda figura maschile che assume il ruolo genitoriale e una nonna tuttofare che per fortuna esiste.

Io sono soltanto una bambina di Jutta Richter (Beisler editore) Illustrazioni di Hildegard Müller

Io sono soltanto una bambina è il quinto titolo di Jutta Richter pubblicato dalla direttrice editoriale Ulrike Beisler, che ammette candidamente di portare alle stampe solo quei libri che desidererebbe leggere se fosse una minorenne.

Prima di Io sono soltanto una bambina, aveva pubblicato nell’ordine Il cane dal cuore giallo o la storia dei contrari, Tutti i sogni portano al mare, Il gatto Venerdì  (Premio Andersen 2007) e Io sono soltanto un cane.

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