La nonna addormentata, Roberto Parmeggiani, Illustrazioni di João Vaz de Carvalho
Kalandraka, 2015, Collana: Libri per sognare, ISBN: 9788895933467

Una casetta in riva al mare, un nipotino e la nonna.
Nonna e nipote si vogliono bene, sono amici e se la intendono.

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Uno sguardo stupito e attonito di nonna e nipote compare ad un tratto, reso uguale dalla regressione della nonna al comportamento infantile. Che succede?

La nonna ha perso la testa, non è più la nonna di sempre che racconta le storie e prepara magistralmente limonata, pane e pizza. Ora fa cose strane che lasciano di stucco: raccoglie i fiori per la minestra, chiede al nipote se vuole accompagnarla sulla luna, volteggia per un valzer da sola in salotto.

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Poi basta, la nonna non fa proprio più niente. Se ne sta immobile a dormire per tutto il giorno, per giorni, a sognare.

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Al nipote manca molto la sua nonna e per starle vicino va a leggerle le storie che lei gli leggeva.

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Finché un giorno il letto rimane inesorabilmente vuoto.

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Il tema della malattia, della mancanza e della morte non è facile da affrontare da adulti, figuriamoci da bambini. Eppure fa parte della vita, prima o poi tocca averci a che fare.

E allora può essere utile un libro illustrato per cercare di arrangiare un po’ le cose, raccontando una dolce storia tra nonna e nipote, una trasfigurazione in fiaba per affrontare delicatamente la malattia e la morte. Così la nonna diventa la bella addormentata che sogna un principe azzurro che la baci, la svegli e se la porti, felice, via con sé.

In una storia così non può mancare la tristezza, ma si può trovare un modo per separarsi e salutarsi serenamente, offrire un finale che guardi oltre. Magari non una spiegazione, ma un’interpretazione lieta che faccia da contrappeso ai sentimenti tristi.

A questo contribuiscono le illustrazioni trasognate e poetiche in cui fa da sfondo pacificante l’azzurro del mare e del cielo, malinconiche ma anche divertenti e buffe quando immortalano le “pazzie” della nonna. Accompagnano la narrazione rendendola una fiaba, una bella storia in cui la nonna parte a cavallo nel cielo, ringalluzzita e pimpante insieme al suo baffuto cavaliere.

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Non ci sono immagini di dolore, al massimo di stupore. La nonna ha sempre un’espressione sorridente mentre dorme. Come dice l’autore: «Il limite e la diversità che la nonna offre al bambino non è qualcosa di negativo, che chiude, bensì è l’opportunità di aprirsi allo sconosciuto e al mistero». Il bambino si interroga su quel che succede, ricorda il passato e gli viene dato lo spunto per immaginare la vita che farà la nonna quando non ci sarà più.

Ora non sogna più.
Vola alto con gli aquiloni.
Nuota nel profondo del mare.
Beve un sacco di limonata.
E prepara tonnellate di pane.

Ora infatti la nonna può fare per davvero tutte le cose fantastiche che ha sognato!

Un bel racconto sull’incontro delle due età estreme, l’infanzia e la vecchiaia, e la separazione che sopraggiunge per motivi anagrafici, sull’affinità tra le generazioni che approdano adesso, o ormai ritornano, all’immaginazione.

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