Tutti prima o poi abbiamo avuto il problema di non ricevere la posta perché chi l’ha spedita ha sbagliato a scrivere l’indirizzo o il nome del destinatario. Può capitare. Magari capita un po’ meno ai Mario Rossi e un po’ di più a quelli come Olla Halsen, che di nome fa Ophelia Ludovica Lisbeth Angelina, e Olla, come si fa chiamare lei, sono solo le iniziali. Comunque sia, capita a tutti, e sicuramente capita più spesso di quanto crediamo, visto che poi quella posta non ci arriva, e noi che ne sappiamo.

Ma la vera domanda è: dove va a finire la posta che non riceviamo? C’è chi dice che venga rimandata al mittente, ma secondo Ingunn Thon, l’autrice di Olla scappa di casa (Feltrinelli), le cose non stanno così: tutte le lettere mai recapitate al vero destinatario, vanno a finire nella cassetta delle lettere di Gunelia, che abita nel bosco vicino casa di Olla.

Olla ha dieci anni e passa il tempo libero con la cassetta degli attrezzi a riparare cose e costruire invenzioni. Vive con sua madre, un fratellino di nome Ian, che è poco più di un neonato, e il fastidioso e invadente Einar, il nuovo compagno di sua madre. Olla, poi, avrebbe anche un padre naturale, l’amato Babbo Bjørn, che però un giorno è andato via e da allora si è persa ogni traccia di lui. Infine, Olla ha un’amica: Grego. Grego non ha paura di niente e proprio insieme a lei Olla si avventura per la prima volta nel bosco, dove, ben nascosta, c’è la casa di Gunelia, che riceve tutte le lettere che, per un motivo o per l’altro, non arrivano al vero destinatario.

Gunelia è una specie di strega strampalata, che beve litri di caffè e archivia meticolosamente tutte le lettere che riceve, e tra queste numerose cartoline di Babbo Bjørn mai recapitate alla destinataria. Quindi Olla, che finalmente ha una traccia di suo padre, una notte si lascia alle spalle la mamma, Einar e Ian, che la trascurano e non le vogliono bene, e anche l’amica Grego, che intanto le ha messo il muso, e parte, a bordo di un trabiccolo a pedali attrezzatissimo e pronto a tutto, con in tasca un ombrello con le lucine per camminare di notte nel bosco, alla ricerca del Babbo Bjørn.

La fuga di Olla è uno di quei viaggi in cui è più importante partire che arrivare a destinazione, in cui la ragazzina si dimostra molto più forte e in gamba di quel che lei stessa credeva. E alla fine, a differenza di tutta la posta che finisce a casa di Gunelia, Olla arriva esattamente dove deve arrivare.

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